Il restyling della brand identity di VicenzaOro January

Restyling della brand identity: un racconto e un articolo per grafici, orafi, brand designer.

 

Attorno al 2010 mi sono avvicinato (molto) al mondo orafo. Per una improvvisa passione e per la necessità di fare qualcosa di manuale e creativo, volevo fare un corso pratico di una trentina di ore: mi sono trovato incastrato dall’Istituto d’Arte Selvatico di Padova a fare l’intero percorso di studi superiori.

Cinque anni di scuole serali, culminati in un diploma di maturità artistica in – appunto – lavorazione artistica dei metalli.

La mia presenza nel mondo dell’oreficeria è stata una cavalcata durata dieci anni.

Per chi non lo sapesse, il Selvatico aveva una tradizione di insegnamento dell’oreficeria lunga un secolo (“aveva” perché non sono aggiornato sulle recenti fusioni dei percorsi di studio di istituti d’arte e licei artistici). C’è una scena orafa contemporanea piuttosto attiva, a Padova, e alcuni insegnanti dell’Istituto sono celebrati in paesi molto lontani dalla madrepatria.

Nel frequentarli, e nel frequentare i corsi della scuola, ho conosciuto il minimalismo contemporaneo. Ho letto i libri, studiato i cataloghi degli innovatori. (Ho letto davvero tanto). Visitando mostre in giro per l’Europa, e alcune fiere d’arte che, a non conoscerle, si perde davvero Qualcosa, ho scoperto come l’oreficeria contemporanea si declina in modi e materiali inimmaginabili.

Al (mio) culmine, ho esposto alcuni pezzi in quattro paesi europei, scoprendo gusti (e velocità d’apertura dei portafogli) diversi e imprevedibili – se non li tocchi con mano.

Tuttavia il mio cuore e la mia testa sono barocchi, e irrimediabilmente snob. Ho messo la testa nell’oreficeria “vera”, ipertecnica e mainstream: quella dei grandi laboratori di oreficeria, del gioiello per la moda, delle grandi case storiche internazionali. Quella dei pavé di diamante, della precisione maniacale, della pulizia classica.

Può accadere, nelle declinazioni contemporanee delle arti, che tecnica e cultura artigianale siano messe in secondo piano, quando non addirittura ignorate, in virtù di una giustificazione etico-artistica: bah.

Ho frequentato le fiere internazionali, quelle del grande giro d’affari e delle esportazioni. Mi sono abbonato alle riviste del settore orafo, spesso inabbonabili per chi non è effettivamente del mestiere.

[C’è un mio vecchio resoconto in due parti, su una rivista sperimentale di letteratura online, riguardo VicenzaOro: Solo l’oro, parte prima e Solo l’oro, parte seconda. Occhio che è una scrittura che dire arzigogolata è dir poco; e c’è pure un refuso].

Ho studiato incastonatura con un maestro dei più tradizionali.

Ho fatto i miei compiti, tutti. Ho fatto gli schizzi sul dietro dei tovagliolini del bar; i disegni tecnici su grandi e psesantissimi fogli Fabriano; i render in Rhinoceros.

Poi ho smesso.

O meglio: mi considero in “anni sabbatici”.

 

Restyling di brand identity storiche: sì, no, boh?

 

Assaggiando i diversi mondi dell’oreficeria, ho imparato (credo) il gusto, la bellezza, la classicità. L’eleganza assoluta senza tempo, e il perché più profondo di novità stridenti e cacofoniche.

Ci sono linee, forme, elementi iconici che nascono, si sedimentano, e si ripercuotono – letteralmente – attraverso il tempo. Ci sono texture che comunicano: altre che lo fanno solo agli addetti al settore. 

Continuo a cercare le novità, a curiosare i siti, e anche se non ho più gli abbonamenti cartacei, continuo a leggere molto.

L’oreficeria, la gioielleria, sono affascinanti anche per il linguaggio, per la seduttività della comunicazione – oltre che per quella dei pezzi – per la ricchezza di un lessico che affonda in secoli di linguaggio d’arte e contaminazioni.

Ieri l’Orafo Italiano – autorevole rivista del settore gioelleria italiana – mi ha raccontato del restyling della brand identity dell’edizione di gennaio di VicenzaOro, una di quelle realtà settoriali storiche, fondamentali, dei grandi numeri.

Mi ha parlato di “una personalità elegante” rappresentata da “un semplice segno grafico” “proiettato verso le tendenze del futuro”.

Sono delle Pringles.

Restyling della brand identity di Vicenzaoro January

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(questa immagine è tratta dal sito di Orafo Italiano)

By | 2018-12-13T16:36:54+00:00 dicembre 13th, 2018|Brand e Grafica|